La storia dell’osservazione delle stelle doppie inizia con un piccolo mistero, non tanto sulla prima stella doppia mai osservata, quanto su chi l’abbia scoperta. La quasi totalità dei testi di storia dell’astronomia attribuisce questa priorità a Giovanni Riccioli (1598-1671), religioso e astronomo italiano, famoso fra l’altro per aver pubblicato nel suo Almagestum Novum (1651) una mappa della Luna che, se non fu la prima, fu quella che stabilì la nomenclatura della topografia lunare tuttora in uso. Pare in realtà che nell’Almagestum Novum si riferisca semplicemente il fatto che la stella centrale della coda dell’Orsa Maggiore abbia un aspetto duplice rivelato dal telescopio.
Benedetto Castelli (Brescia 1577 – Roma 1644) è stato frate dell'ordine benedettino, e allievo a Firenze (dal 1611) di Galileo Galilei, col quale fu anche in corrispondenza. Fu tra i primi a divulgare le scoperte astronomiche esposte da Galileo nel Sidereus Nuncius ed è conosciuto come il primo osservatore della prima stella doppia scoperta, Mizar.
L’astronomo Paolo Maffei, nel suo “Al di là della Luna”, riporta invece che la prima stella doppia, Mizar appunto, fu scoperta il 7 gennaio 1617 da Benedetto Castelli, amico di Galileo, che a sua volta, dietro segnalazione dell’amico, la osservò una settima dopo
Benedetto Castelli (Brescia 1577 – Roma 1644) è stato frate dell'ordine benedettino, e allievo a Firenze (dal 1611) di Galileo Galilei, col quale fu anche in corrispondenza. Fu tra i primi a divulgare le scoperte astronomiche esposte da Galileo nel Sidereus Nuncius ed è conosciuto come il primo osservatore della prima stella doppia scoperta, Mizar.
L’astronomo Paolo Maffei, nel suo “Al di là della Luna”, riporta invece che la prima stella doppia, Mizar appunto, fu scoperta il 7 gennaio 1617 da Benedetto Castelli, amico di Galileo, che a sua volta, dietro segnalazione dell’amico, la osservò una settima dopo
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