Benvenuti sul blog di POLARIS, una nuova sezione costantemente aggiornata sulle iniziative del nostro gruppo e più in generale sui più rilevanti eventi astronomici che si verificheranno. Una pagina di attualità per condividere pensieri e rimanere in contatto diretto con noi.
venerdì 30 dicembre 2016
lunedì 19 dicembre 2016
CORSO DI ASTRONOMIA 2017
CORSO DI ASTRONOMIA 2017
(18/01/2017 - 10/03/2017)
A partire da mercoledì 18 gennaio fino a venerdì 10 marzo l'associazione Polaris in collaborazione con il Museo di Scienze Planetarie organizza un corso di astronomia, rivolto a tutti.
Di seguito e come elencato anche nel volantino il dettaglio delle lezioni del corso:
Mercoledì 18/01/2017 - h 21:30:
"Trovare la giusta via in un dedalo di stelle"
Venerdì 27/01/2017 - h 21:30:
"Archeoastronomia ... Le pietre raccontano."
Venerdì 03/02/2017 - h 21:30:
Serata Osservativa: orientamento e carte astronomiche
Venerdì 10/02/2017 - h 21:30:
"Gli strumenti dell'astronomia: primo approccio all'osservazione"
Venerdì 17/02/2017 - h 21:30:
"Uno sguardo ai nostri vicini di casa: viaggio nel Sistema Solare"
Venerdì 24/02/2016 - h 21:30:
"Dalla nascita alle fasi finali della vita di una stella"
Venerdì 10/03/2016 - h 21:30:
Serata Osservativa con utilizzo pratico dei telescopi
Contributo a persona: € 40 (compresa tessera associativa 2017)
Corso a numero chiuso con prenotazione obbligatoria tramite e-mail
e-mail: polaris.aap@gmail.com
(18/01/2017 - 10/03/2017)
A partire da mercoledì 18 gennaio fino a venerdì 10 marzo l'associazione Polaris in collaborazione con il Museo di Scienze Planetarie organizza un corso di astronomia, rivolto a tutti.
Di seguito e come elencato anche nel volantino il dettaglio delle lezioni del corso:
Mercoledì 18/01/2017 - h 21:30:
"Trovare la giusta via in un dedalo di stelle"
Venerdì 27/01/2017 - h 21:30:
"Archeoastronomia ... Le pietre raccontano."
Venerdì 03/02/2017 - h 21:30:
Serata Osservativa: orientamento e carte astronomiche
Venerdì 10/02/2017 - h 21:30:
"Gli strumenti dell'astronomia: primo approccio all'osservazione"
Venerdì 17/02/2017 - h 21:30:
"Uno sguardo ai nostri vicini di casa: viaggio nel Sistema Solare"
Venerdì 24/02/2016 - h 21:30:
"Dalla nascita alle fasi finali della vita di una stella"
Venerdì 10/03/2016 - h 21:30:
Serata Osservativa con utilizzo pratico dei telescopi
Contributo a persona: € 40 (compresa tessera associativa 2017)
Corso a numero chiuso con prenotazione obbligatoria tramite e-mail
e-mail: polaris.aap@gmail.com
lunedì 12 dicembre 2016
e quindi uscimmo a riveder lo sole
VENERDì 16 DICEMBRE 2016 - Ore 21:15
A meno di una settimana dal solstizio d'inverno, l'Associazione Astrofili Polaris in collaborazione con il Museo di Scienze Planetarie organizza la conferenza sul solstizio d'inverno dal titolo:
"E quindi uscimmo a riveder lo Sole"
La partecipazione è libera e gratuita
relatore LORENZO BETTI
A meno di una settimana dal solstizio d'inverno, l'Associazione Astrofili Polaris in collaborazione con il Museo di Scienze Planetarie organizza la conferenza sul solstizio d'inverno dal titolo:
"E quindi uscimmo a riveder lo Sole"
La partecipazione è libera e gratuita
relatore LORENZO BETTI
mercoledì 7 dicembre 2016
ven, 9 dicembre, 21:30 – 22:00
ven, 9 dicembre, 21:30 – 22:00
Descrizione
Il mitologico Toro
L’ultimo mese dell’anno segna l’arrivo dell’inverno e porta con sé una delle più belle
costellazioni dei nostri cieli, quella del Toro, dominata dalla splendente Aldebaran,
che ne costituisce l’occhio, e le famosissime Pleiadi, un ammasso di stelle che
formano le sue corna. Al suo interno è da segnalare anche l’ammasso delle Iadi con
la sua inconfondibile forma a V, proprio all’altezza dell’occhio del Toro.
Descrizione
Il mitologico Toro
L’ultimo mese dell’anno segna l’arrivo dell’inverno e porta con sé una delle più belle
costellazioni dei nostri cieli, quella del Toro, dominata dalla splendente Aldebaran,
che ne costituisce l’occhio, e le famosissime Pleiadi, un ammasso di stelle che
formano le sue corna. Al suo interno è da segnalare anche l’ammasso delle Iadi con
la sua inconfondibile forma a V, proprio all’altezza dell’occhio del Toro.
La scelta del primo telescopio - articolo di Daniele Gasparri
La scelta del primo telescopio
Per ogni appassionato del cielo arriva il momento tanto atteso della scelta del primo telescopio e destreggiarsi tra la grande offerta commerciale non è certo facile. Quale telescopio? Quale marca? Quanto spendere?
Bè, prima di tutto la risposta a tutto questo è: NON avete fretta! La scelta del primo telescopio rappresenta un momento di naturale evoluzione nel cammino di avvicinamento al cielo e non deve essere certo il primo passo verso l'astronomia. Il telescopio è uno strumento piuttosto difficile da gestire ed utilizzare con profitto, per questo occorre prima di tutto avere coscienza di cosa si sta facendo e conoscere le basi dell'astronomia osservativa. L'acquisto di un telescopio dovrebbe essere effettuato quando il nostro strumento naturale, l'occhio, non è più sufficiente e non è possibile estrapolare altre informazioni nell'osservazione del cielo ad occhio nudo. E' necessario, quindi, sapersi orientare in cielo, riconoscere pianeti, stelle, costellazioni, avere dimestichezza con il moto della Terra, saper utilizzare le coordinate, insomma, occorre avere un'ottima conoscenza del cielo, per la quale è richiesta qualche mappa celeste, i nostri occhi e un cielo scuro lontano dalle luci di città.
Quando i vostri occhi non possono fornirvi ulteriori informazioni, è arrivato il momento di potenziarli. E' consigliabile acquistare prima di tutto un binocolo, uno strumento potente ed economico, che vi terrà sempre compagnia anche quando avrete il vostro telescopio. L'osservazione binoculare, specialmente in zone fortemente popolate del disco galattico (Orione, il Cigno, Il Sagittario) è spettacolare e vi mostrerà migliaia di stelle, decine di nebulose e ammassi stellari: davvero uno spettacolo che solo questo strumento, dal grande campo reale, può darvi. Un buon binocolo può essere un 10X50, dove 10 indica l'ingrandimento e 50 il diametro, in millimetri, degli obiettivi. Un tale accessorio deve essere di ottima qualità, altrimenti l'osservazione risulta fastidiosa e priva di dettagli. Diffidate da quelli economici di fattura cinese, meglio spendere qualche decina di euro in più e affidarsi a prodotti seri. Un buon binocolo di questo tipo costa sui 100 euro e vi accompagnerà per tutta la vostra carriera di astrofili. Troverete utile poggiarlo su un treppiede fotografico, per migliorare di molto il comfort della visione.
Quando il binocolo vi ha svelato i primi, emozionanti segreti del cielo e se avrete ancora la passione, allora sarà arrivato il momento di cominciare a pensare al primo telescopio. La scelta del primo strumento deve essere ragionata e fatta senza alcuna fretta. Le domande da porsi sono poche ma precise:
Da dove osservo? Da una città con elevato inquinamento luminoso oppure ho la possibilità di osservare sotto cieli davvero scuri?
Cosa voglio fare? Mi accontento di osservare o voglio fare anche fotografia?
Cosa prediligo osservare? Pianeti e Luna oppure gli oggetti del cielo profondo come galassie, nebulose, ammassi stellari?
Lo userò in una postazione fissa o preferisco uno strumento leggero da trasportare facilmente?
Quanto voglio spendere?
Due ottimi strumenti completi in configurazione equatoriale, particolarmente adatti a chi inizia. A sinistra un riflettore Newton da 15 centimetri e focale di 750mm (prezzo circa 450 euro); a destra, un telescopio Maksutov-Gregory (detto semplicemente Mak) da 127 mm di diametro e 1500 mm di focale (prezzo circa 500 euro). Grazie allo schema ottico, la lunghezza del tubo è di soli 40 centimetri, particolarmente adatto per il trasporto. La compattezza però si paga con un prezzo maggiore. La scelta di uno strumento compatto dovrebbe essere realmente necessaria, altrimenti si spende solamente del denaro in più. Per bambini la scelta migliore si rivela essere un newton da 114-130 mm su equatoriale, in commercio a prezzi anche inferiori ai 200 euro. Evitate sempre piccoli rifrattori cromatici, con diametri troppo piccoli e prezzi troppo sostenuti: è quasi sempre meglio un buon newtoniano!
Un telescopio in configurazione dobson, estremamente utile per chi vuole solamente osservare, senza fare fotografie. Questo strumento da 25 centimetri di diametro consente visioni, soprattutto di oggetti deep-sky, estremamente affascinanti. L'unico inconveniente è l'ingombro e il peso, non certo alla portata dei bambini. Naturalmente è sempre richiesto un cielo buio. Se non avete possibilità di allontanarvi dalle città, il suo acquisto diventa discutibile (vedi anche il Telescope Simulator). Il prezzo, inferiore a 500 euro è analogo al riflettore su equatoriale della figura sopra, ma il diametro maggiore consente osservazioni molto più spettacolari
Queste sono le domande da porsi. Tenete presente che si tratta di strumenti astronomici di precisione, quindi costosi. Un telescopio, anche se il primo, deve essere di buona qualità ottica e meccanica, altrimenti le immagini restituite saranno sfocate e prive di dettagli e presto perderete la passione per il cielo.
Per osservare, soprattutto gli oggetti deep-sky, con profitto e soddisfazione conta il diametro dell'obiettivo. Il primo telescopio non dovrebbe essere troppo piccolo; benché sia il primo acquisto, è meglio non scendere sotto i 15 centimetri se volete osservare gli oggetti del cielo profondo, o 80 mm per i pianeti. Strumenti da 50-60mm sono poco più dei giocattoli, che offriranno soddisfazioni solamente sulla Luna: un po' poco per la spesa, comunque superiore ai 100 euro. Molto meglio un buon binocolo in questo caso, molto più versatile e spettacolare.
Consiglio, almeno all'inizio, di lasciar perdere la fotografia, difficile e costosa. Il denaro che risparmiate sul setup fotografico lo potrete concentrare nella potenza e qualità del tubo ottico. Al massimo acquistate uno strumento provvisto di montatura equatoriale, che vi permetterà, in futuro, di dedicarvi alla fotografia. Se non avete alcuna intenzione di farlo, rivolgetevi verso le configurazioni dobson, che trascurano la montatura e la meccanica a vantaggio del diametro dell'obiettivo. I telescopi dobson sono ottimi per effettuare osservazioni molto belle a prezzi davvero contenuti.
Quale marca scegliere? Le più famose e blasonate sono, in ordine casuale: Celestron, Meade, Konus, RKS, Skywatcher, Orion, Geoptik. Ad un livello superiore, qualitativo, quindi di spesa, troviamo: Astrophysics, Televue, Takashi, Borg, Pentax, William Optics; generalmente questi ultimi non sono adatti all'astrofilo alle prime armi. I primi, invece, esclusa la Geoptik, sono strumenti prodotti in serie dalla stessa azienda cinese, la Synta, poi rimarchiati in modi diversi. La scelta tra queste marche, quindi, non è influenzata da differenze di qualità ottica e può essere fatta solamente in base all'offerta commerciale più vantaggiosa.
Diffidate sempre di marche che vendono strumenti a prezzi notevolmente ridotti. In astronomia la qualità si paga, NON esistono prezzi stracciati. Un buono strumento per iniziare non dovrebbe costare meno di 300 euro: meno di un cellulare alla moda, indubbiamente con un valore enormemente maggiore! Se non avete abbastanza risorse economiche non vi accontentate di strumenti piccoli o mediocri. Telescopi di diametro inferiore ad 80 mm non sono adatti all'osservazione proficua: meglio un ottimo binocolo a questo punto!
Prestate molta attenzione, oltre che al tubo ottico, alla montatura, che deve essere stabile e di tipo equatoriale se volete effettuare anche qualche fotografia, anche in un futuro. Abituatevi sempre a guardare in prospettiva poiché l'investimento da fare non è per niente trascurabile.
Prima di comprare lo strumento scelto, informatevi su internet, troverete sicuramente test strumentali del vostro futuro telescopio, da analizzare accuratamente. Google è un ottimo aiuto in ogni ambito!
Per iniziare, senza alcune scelte preliminari sul campo di applicazione, uno strumento ottimo è un Newton da 15 cm di diametro, posto su una montatura equatoriale motorizzata o comunque motorizzabile. Questo strumento è completo, dal prezzo molto interessante, inferiore a 500 euro. In alternativa ci sono le versioni da 130mm o 114, dalle prestazioni sicuramente minori, ma dal prezzo inferiore a 300 euro. Questi strumenti, venduti sotto marche quali Skywatcher, Konus, Meade, Celestron, RKS, Orion, sono equivalenti ed ottimi per gli inizi. Chi preferisce uno strumento compatto, dovrà aumentare il budget a propria disposizione, se non vuole sacrificare le prestazioni. Sono questo punto di vista i telescopio in configurazione Mak o Cassegrain sono ideali. Ottimi per iniziare sono strumenti dal diametro di 90mm o, molto meglio, di 127 mm, distribuiti dalle solite marche. Ricordatevi, sempre, che dovrete acquistare un telescopio completo di montatura ed oculari; generalmente tutte le offerte sono di questo tipo ma state attenti. Quando c'è scritto solo tubo ottico vuol dire che lo strumento è privo di montatura, quindi inutilizzabile se già non la avete!
Se volete specializzarvi solamente nelle osservazioni, senza alcuna possibilità, neanche futura, di riprese fotografiche, allora date molta importanza al diametro dell'ottica e meno alla montatura. I telescopi in configurazione dobson fatto proprio al caso vostro. Se con una spesa di poco inferiore ai 500 euro potete acquistare uno strumento su montatura equatoriale da 15 cm, con la stessa spesa potrete acquistare un dobson da 20, anche 25 centimetri, molto più potente dal punto di vista ottico! I telescopi dobson sono generalmente riflettori newtoniano posti su una montatura molto artigianale ed economica, generalmente sprovvisti di treppiede, pronti all'uso, ma solamente visuale: non c'è modo di fare applicazioni fotografiche serie con un dobson.
A dire la verità, con le montature equatoriali che equipaggiano gli strumenti per principianti, ci si può dedicare solamente alla fotografia dei pianeti e Luna attraverso una webcam e a qualche tentativo in parallelo. Le immagini superbe di nebulose e galassie richiedono montature molto più robuste e precise e sensori di ripresa estremamente costosi. Non avete, quindi troppe aspettative sull'utilità reale del vostro strumento nella fotografia del cielo, ad esclusione di Luna e Pianeti e i grandi campi in parallelo (vedi sezione fotografia astronomica): godetevi l'osservazione visuale attraverso il vostro telescopio!
domenica 13 novembre 2016
14 novembre 2016
Anche se il termine è tutto fuorché scientifico, con l'espressione super Luna questa espressione si intende la coincidenza del plenilunio con il momento di massimo avvicinamento alla Terra (perigeo). Non è un evento raro (accade circa una volta all'anno) Ma il 14 novembre 2016,
quando il nostro satellite entrerà nella fase di Luna piena circa un
paio d'ore dopo il perigeo, gli amanti del cielo notturno potranno
assistere a una super Luna ancora più "super".
Quando. Alle 12:24 ore italiane, infatti, la Luna si troverà alla minima distanza dalla Terra, 356.511 km. Poco meno di due ore e mezza più tardi, alle 14:52 ore italiane, il nostro satellite raggiungerà il culmine della fase di Luna piena.
Non solo si tratterà della Luna piena più vicina alla Terra del 2016, ma sarà anche la più grande Luna piena visibile da 70 anni: l'ultima così si è verificata nel 1948, e la prossima arriverà il 25 novembre 2034.
Quando. Alle 12:24 ore italiane, infatti, la Luna si troverà alla minima distanza dalla Terra, 356.511 km. Poco meno di due ore e mezza più tardi, alle 14:52 ore italiane, il nostro satellite raggiungerà il culmine della fase di Luna piena.
Non solo si tratterà della Luna piena più vicina alla Terra del 2016, ma sarà anche la più grande Luna piena visibile da 70 anni: l'ultima così si è verificata nel 1948, e la prossima arriverà il 25 novembre 2034.
lunedì 7 novembre 2016
ven, 11 novembre, – 22:00
L’avvento dell’autunno
Con il mese di novembre abbiamo un numero notevole di ammassi e di galassie da
poter osservare, grazie agli ultimi momenti di visibilità delle costellazioni estive ed al
sorgere delle prime costellazioni che domineranno il cielo invernale.
MUSEO DI SCIENZE PLANETARIE ... Via Galcianese, 20/h 59100 Prato
costellazione del pegaso
EE (21h 37,6m; +08° 57'): è una binaria ad eclisse col periodo di 2,63 giorni; varia tra 7,0 e 7,5.
AG (21h 48,6m; +12° 23'): è una variabile irregolare, tra 6,0 e 9,4, del tutto particolare; il suo spettro assomiglia a quello di P Cygni, vale a dire che presenta delle righe in emissione. Si classifica oggi tra le stelle "simbiotiche", dato che presenta una combinazione di due spettri, quello di una gigante rossa, fredda e quello di una stella Wolf-Rayet. Le osservazioni hanno mostrato che sino al 1922 si vedeva solo lo spettro di quest'ultima e gradatamente apparve poi quello d'una gigante rossa. Oggi si mettono in evidenza degli strati di gas in espansione, che si presume derivino da una forte attività iniziata intorno al 1850, quando la stella cominciò ad aumentare la sua luminosità sino alla sesta magnitudine. Ora ha una tendenza a rimanere un po' meno luminosa. La si individua a circa 3°,3 a nord est della .
TW (22h 01,7m; +28° 06'): è una variabile semiregolare rossa, col periodo sui 956 giorni; la variazione avviene tra 7,0 e 9,2.
(21h 37,6m; +08° 57'): è Scheat ed è posta sull'angolo nord occidentale del quadrato. E' una variabile rossa irregolare, tra 2,1 e 3,0. E' una delle prime stelle di cui si potè misurare il diametro angolare, per mezzo dell'interferometro di Michelson applicato al telescopio di 2,5 metri di monte Wilson. Il valore risultò essere pari a 0",021 e dato che la sua distanza si stima sui 220 anni luce, il suo raggio è pari a circa 150 volte quello del Sole; le variazioni di luminosità indicano che esso oscilla continuamente.
R (23h 04,1 m; +10° 16'): è una variabile rossa, tra 6,9 e 13,5 in 378 giorni.
stelle variabili
Stella variabile
Una stella variabile è una stella la cui luminosità apparente cambia nel tempo. Esse possono presentare variazioni che vanno da pochi millesimi di magnitudine a venti magnitudini in periodi che vanno da frazioni di secondo ad anni[1]. La variazione può essere causata sia da un effettivo cambiamento nella luminosità emessa, sia da un cambiamento nel quantitativo di radiazione che raggiunge la Terra; di conseguenza, le stelle variabili si dividono in:
Variabili intrinseche la cui luminosità cambia realmente, per esempio a causa di cambiamenti nelle dimensioni dell'astro.
Variabili estrinseche il cui apparente cambiamento di luminosità è dovuto al diverso quantitativo di radiazione che raggiunge la Terra, per esempio a causa di una compagna che orbita intorno all'astro e che talvolta lo eclissa.
STORIA
La prima stella variabile ad essere riconosciuta come tale fu ο Ceti (poi chiamata Mira): nel 1638 Johannes Holwarda notò che essa variava la propria luminosità con un periodo di 11 mesi. La stella era stata precedentemente descritta come nova da David Fabricius nel 1596. La scoperta della variabilità di ο Ceti e le supernovae osservate nel 1572 e nel 1604 convinsero gli astronomi che il cielo stellato non fosse qualcosa di eternamente invariabile, come avevano creduto Aristotele e altri antichi filosofi, e contribuirono alla rivoluzione delle conoscenze astronomiche dei secoli XVI e XVII[3].
La seconda stella variabile a essere scoperta fu la variabile a eclisse Algol, osservata da Geminiano Montanari nel 1669; John Goodricke diede la corretta spiegazione della sua variabilità nel 1784. χ Cygni fu identificata come variabile da G. Kirch nel 1686, quindi fu la volta di R Hydrae nel 1704 per merito di G. D. Maraldi. Nel 1786 erano conosciute 12 variabili, fra cui δ Cephei e β Lyrae, scoperte da John Goodricke nel 1784. Dal 1850 il numero di variabili conosciute ha cominciato a crescere più rapidamente e il ritmo delle scoperte è ulteriormente aumentato dopo il 1890, quando cominciò ad essere possibile identificare le
La seconda stella variabile a essere scoperta fu la variabile a eclisse Algol, osservata da Geminiano Montanari nel 1669; John Goodricke diede la corretta spiegazione della sua variabilità nel 1784. χ Cygni fu identificata come variabile da G. Kirch nel 1686, quindi fu la volta di R Hydrae nel 1704 per merito di G. D. Maraldi. Nel 1786 erano conosciute 12 variabili, fra cui δ Cephei e β Lyrae, scoperte da John Goodricke nel 1784. Dal 1850 il numero di variabili conosciute ha cominciato a crescere più rapidamente e il ritmo delle scoperte è ulteriormente aumentato dopo il 1890, quando cominciò ad essere possibile identificare le
venerdì 21 ottobre 2016
ExoMars,
ExoMars, il lander Schiaparelli è precipitato su Marte
Dalla superficie di Marte ancora nessuna notizia certa. Ma si deve temere lo schianto. I retrorazzi che hanno il compito di frenare il lander prima dell’atterraggio si sono spenti 30 secondi prima del previsto
Un silenzio assordante dalla superficie di Marte. Schiaparelli, il lander della missione ExoMars, che due giorni fa si è staccato dal Trace Gas Orbiter (Tgo) e ieri si è tuffato nell’atmosfera del pianeta rosso, ha interrotto tutte le comunicazioni circa 50 secondi prima dell’impatto con il suolo, subito dopo l’apertura del paracadute.
30 secondi prima del previsto, infatti, i retrorazzi – che hanno il compito di frenare l’arrivo – si sono spenti; così, l’impatto non è stato lieve e Schiaparelli è precipitato.
Dalla superficie di Marte ancora nessuna notizia certa. Ma si deve temere lo schianto. I retrorazzi che hanno il compito di frenare il lander prima dell’atterraggio si sono spenti 30 secondi prima del previsto
Un silenzio assordante dalla superficie di Marte. Schiaparelli, il lander della missione ExoMars, che due giorni fa si è staccato dal Trace Gas Orbiter (Tgo) e ieri si è tuffato nell’atmosfera del pianeta rosso, ha interrotto tutte le comunicazioni circa 50 secondi prima dell’impatto con il suolo, subito dopo l’apertura del paracadute.
30 secondi prima del previsto, infatti, i retrorazzi – che hanno il compito di frenare l’arrivo – si sono spenti; così, l’impatto non è stato lieve e Schiaparelli è precipitato.
giovedì 29 settembre 2016
ven, 7 ottobre
serata osservazione mensile
Quandoven, 7 ottobre, 21:30 – 22:00
Dovemuseo di scienze planetraie di prato (mappa)
DescrizioneL’avvento dell’autunno
Le costellazioni estive che ci hanno accompagnato fino ad ora vanno a tramontare
ad Ovest, lasciando spazio all’inconfondibile W di Cassiopea, alta nell’orizzonte,
con il Doppio Ammasso del Perseo immediatamente sotto. A sud è ben visibile la
nebulosa planetaria più brillante del cielo, la Nebulosa Elica nella costellazione
dell’Acquario.
La nebulosa Elica (NGC 7293, o Nebulosa Helix mantenendo il nome inglese) è una delle nebulose planetarie più vicine alla Terra[3]. Si trova a 200 pc o 650 a.l. dallaTerra nella costellazione dell'Aquario e ha un diametro angolare di circa 0,5°. È stata scoperta da Karl Ludwig Harding prima del 1824.
Ha un aspetto molto simile alla nebulosa Anello. È anche simile per dimensione, età e caratteristiche fisiche alla nebulosa Manubrio; le significative differenze nell'aspetto sono conseguenza della relativa vicinanza e del diverso angolo da cui la vediamo[4].
La nebulosa Elica viene spesso chiamata l'Occhio di Dio,
LA NASCITA DELL'ASTRONOMIA COME SCIENZA
lunedì 26 settembre 2016
BONISTELLE
SABATO 8 OTTOBRE 2016 - ore 21:15 - BONISTELLE
In occasione della serata della Luna, l'Associazione Polaris Astrofili Prato, in collaborazione con il Museo di Scienze Planetarie e con il Comune di Poggio a Caiano, organizza un'osservazione presso il piazzale della Chiesa di Bonistallo in via Bonistallo a Poggio a Caiano (https://goo.gl/maps/4Tz5i5ALHHC2).
La serata inizierà alle 21:15 con la conferenza sugli esopianeti a cura di Lorenzo Betti dal titolo:
"Esopianeti e la vita al di là del nostro sistema solare"
Seguirà l'osservazione della luna e di principali oggetti celesti con i telescopi dell'associazione.
In occasione della serata della Luna, l'Associazione Polaris Astrofili Prato, in collaborazione con il Museo di Scienze Planetarie e con il Comune di Poggio a Caiano, organizza un'osservazione presso il piazzale della Chiesa di Bonistallo in via Bonistallo a Poggio a Caiano (https://goo.gl/maps/4Tz5i5ALHHC2).
La serata inizierà alle 21:15 con la conferenza sugli esopianeti a cura di Lorenzo Betti dal titolo:
"Esopianeti e la vita al di là del nostro sistema solare"
Seguirà l'osservazione della luna e di principali oggetti celesti con i telescopi dell'associazione.
giovedì 14 luglio 2016
ven, 15 luglio,
serata osservativa mensile
Quandoven, 15 luglio, 21:30 –
DoveMuseo di Scienze Planetarie di Prato (mappa)
DescrizioneIl volo del Cigno
Il mese di Luglio è dominato dalla costellazione del Cigno, dominato dalla sua stella
principale ed occhio, Deneb, attraversata dalla parte più ricca della Via Lattea, con i
suoi ricchissimi ammassi stellari, spesso caratterizzati da stelle di colore molto
diverso tra loro.
Ammasso stellare
In astronomia, un ammasso stellare è un gruppo di stelle molto denso. Generalmente, il termine ammasso implica anche che queste stelle siano nate tutte più o meno assieme dalla stessa nebulosa, e che abbiano quindi la stessa età e composizione chimica.
Vi sono due tipi principali di ammasso:
- gli ammassi globulari, gruppi sferici molto grandi ed antichi
- gli ammassi aperti, giovani raggruppamenti di forma più eterogenea
Sono poi considerate ammassi anche le associazioni OB, gruppi praticamente appena nati di stelle molto calde.
Gli ammassi globulari sono generalmente molto grandi, alcune centinaia di migliaia di stelle[1], e si pensa che si siano formati tutti nella stessa epoca, in contemporanea alla formazione della nostra galassia, la Via Lattea. Gli ammassi aperti si formano invece ancora al giorno d'oggi, ogni qualvolta una nebulosa di gas raggiunge una massa ed una densità critiche. Sono in genere molto brillanti perché contengono molte stelle giovani ad alta temperatura, come le Pleiadi, uno degli ammassi aperti più vicini a noi. Le diverse caratteristiche dei due tipi di ammasso sono analizzate in dettaglio nei rispettivi articoli
martedì 28 giugno 2016
domenica 3 luglio 2016
notte di stelle e musica con l'Associazione Polaris Aap e i NUUR! L'Associazione Astrofili di Prato Polaris è lieta di invitarVi, domenica 3 luglio 2016, dalle ore 21.30 alle ore 23.30, presso il Giardino Buonamici di Prato, per lasciarsi incantare insieme dallo spettacolo estivo della sfera celeste. La serata, a cura del Museo di Scienze Planetarie di Prato e a ingresso gratuito, si svolgerà nella splendida cornice degli spazi verdi ricchi di storia del Giadino Buonamici, in pieno centro a Prato, dove vivrete immersi nelle note di musica rock psichedelica, elettronica e progressive, suonate dal vivo dai NUUR per l'occasione. Protagonista della serata sarà la volta celeste e i suoi misteri, che potrete scoprire insieme ai Soci Polaris, e sarete testimoni dello spettacolo della Luna e di Saturno nel cielo estivo, osservandoli a occhio nudo e con i telescopi messi a disposizione dall'Associazione. Un evento di stelle, cultura e musica da vivere insieme, con Polaris e i NUUR, nell'estate del centro di Prato!
mercoledì 22 giugno 2016
SABATO 25 GIUGNO - OCCHI SU SATURNO
In occasione dell’evento nazionale “Occhi su Saturno” l’associazione POLARIS, astrofili Prato, in collaborazione con il Museo di Scienze Planetarie, organizza una Conferenza su Saturno e Cassini che per primo ipotizzò la natura degli anelli di Saturno: immagini e storia del "pianeta con gli anelli".
In contemporanea osservazione del pianeta e degli altri oggetti presenti in cielo con i telescopi dell'associazione.
La serata è ad ingresso libero.
L’evento inizierà a partire dalle 21.30, presso la sede del museo in Via Galcianese 20/h - Pra
In contemporanea osservazione del pianeta e degli altri oggetti presenti in cielo con i telescopi dell'associazione.
La serata è ad ingresso libero.
L’evento inizierà a partire dalle 21.30, presso la sede del museo in Via Galcianese 20/h - Pra
mercoledì 8 giugno 2016
VENERDI 10 GIUGNO Il profumo dell’estate
Arriva l’estate annunciata ad est dal sempre più visibile triangolo estivo, dominato
dalle stelle Deneb, occhio del Cigno, Vega, la brillantissima stella della Lira, ed
Altair, nella costellazione dell’Aquila. A sud cominciano a farsi vedere le
costellazioni del Sagittario e dello Scorpione, due delle costellazioni più ricche in
assoluto di bellissimi oggetti da osservare.
Leda e il cigno
La mitologia della costellazione è legata ai miti greci che vedono Zeus trasformarsi in cigno per sedurre le sue innumerevoli amanti. Secondo uno di questi miti, Zeus si trasformò in cigno per ottenere i favori di Leda, la bellissima moglie del re di Sparta Tindareo.
Leda e il cigno, copia del 16° secolo di un dipinto perduto di Michelangelo, National Gallery, Londra
Deneb
Deneb (Alfa Cygni / α Cygni / α Cyg) è una stella della costellazione del Cigno. Avendo una magnitudine apparente di 1,25[1], essa è la stella più luminosa della costellazione nonché la diciannovesima stella più luminosa del cielo notturno. Trovandosi a declinazioni boreali, la sua osservazione è favorita dall'emisfero boreale. Si tratta di una supergigante bianca di classe spettrale A2I[1], intrinsecamente molto luminosa. Se appare meno luminosa di stelle come Sirio, Arturo o Vega, ciò è dovuto alla sua grande distanza, che peraltro non è stata ancora determinata con precisione (le stime variano da 1400 a 3200 anni luce). Deneb è in ogni caso fra le stelle di prima magnitudine quella più distante dal Sole. Il suo nome deriva dall'espressione araba Dhaneb, che significa coda.
martedì 10 maggio 2016
polaris
VENERDI 13 MAGGIO
La forza di Ercole
Il cielo di Maggio ci regala la vista di uno degli ammassi più belli del firmamento,
M13, nella costellazione di Ercole. Ad est comincia ad essere visibile il triangolo
estivo con le costellazioni della Lira e del Cigno. Andando verso l’estate un numero
sempre crescente di ammassi e galassie rendono la vista della volta celeste
particolarmente ricca ed attrattiva.
Il cielo di Maggio ci regala la vista di uno degli ammassi più belli del firmamento,
M13, nella costellazione di Ercole. Ad est comincia ad essere visibile il triangolo
estivo con le costellazioni della Lira e del Cigno. Andando verso l’estate un numero
sempre crescente di ammassi e galassie rendono la vista della volta celeste
particolarmente ricca ed attrattiva.
polaris
ercole...
Si tratta di una grande costellazione dell'emisfero boreale, ben visibile nelle notti primaverili ed estive di questo emisfero. Nonostante le sue vastissime dimensioni, non sono presenti astri particolarmente luminosi; la sua caratteristica più notevole è un quadrilatero di stelle noto come Chiave di volta, posto nella parte occidentale, a nordovest della Corona Boreale. In generale, tutta la parte di cielo compresa fra quest'ultima costellazione e la brillante stella Vega appartiene alla costellazione di Ercole. In Ercole non sono presenti stelle di prima magnitudine; la più luminosa è la β Herculis, nota come Kornephoros, di magnitudine 2,78, mentre vi sono un gran numero di astri di terza e quarta magnitudine.
Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo della sera è compreso fra i mesi di aprile e ottobre; è pertanto una figura tipica dei cieli della tarda primavera e dell'estate boreali. Dall'emisfero australe la sua osservazione risulta in parte penalizzata, specie per quanto riguarda la parte più settentrionale della costellazione, che alle medie latitudini temperate può non essere mai visibile.
Il nostro Sistema Solare, come tutte le altre stelle, possiede un suo moto proprio; la direzione in cui il Sole e i suoi pianeti si muove (apice solare) è nella costellazione di Ercole, esattamente tra le stelle ν Herculis e ξ Herculis, a sud di Vega.
Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo della sera è compreso fra i mesi di aprile e ottobre; è pertanto una figura tipica dei cieli della tarda primavera e dell'estate boreali. Dall'emisfero australe la sua osservazione risulta in parte penalizzata, specie per quanto riguarda la parte più settentrionale della costellazione, che alle medie latitudini temperate può non essere mai visibile.
Il nostro Sistema Solare, come tutte le altre stelle, possiede un suo moto proprio; la direzione in cui il Sole e i suoi pianeti si muove (apice solare) è nella costellazione di Ercole, esattamente tra le stelle ν Herculis e ξ Herculis, a sud di Vega.
lunedì 11 aprile 2016
.....
Per quanto mi riguarda, nulla so con certezza. Ma la vista delle stelle mi fa sognare.
Black Sabbath - Planet Caravan
VENERDI 15 APRILE
Ammassi e Galassie
Il mese di Aprile ci regala la Via Lattea che attraversa da Nord a Sud il nostro cielo,
con tutta la sua meravigliosa quantità di galassie ed ammassi. Da nord a sud
potremo osservare le galassie dell’Orsa Maggiore e della Vergine e gli ammassi
presenti nelle costellazioni del Cancro, del Perseo, della Poppa e della Chioma di
Berenice.
TS Individual 152/900mm
Caratteristiche Tecniche:
- Doppietto spaziato in aria vetri Ohara K9 ed F4 in cella collimabile. Tutte le superfici sono trattate FMC
- Intubazione in alluminio con diaframmi interni ed una perfetta opacizzazione. Paraluce retrattile con manopola di bloccaggio.
- Focheggiatore crayford di precisione da 3" su 6 cuscinetti a sfera e rinforzato con una lamina in acciaio. Regge perfettamente anche CCD molto pesanti. Lunga escursione con scala graduata e filettatura da 3" per spianatore Tecnosky gigante. Manopola di riduzione 1:10. Adattatore da 2" a 1,25" con fascetta di bloccaggio in ottone incluso.
giovedì 31 marzo 2016
DOMENICA 10 APRILE Osservazione solare
DOMENICA 10 APRILE
Osservazione solare,
Andiamo a scoprire e vedere da vicino la nostra Stella, fonte di calore e di vita, con le sue protuberanze, macchie e particolarità.
Il contributo per la mattinata è di 2€. ( per info e prenotazioni polaris.aap@gmail.com )
IN CASO DI METEO AVVERSO ( NUVOLOSITA' E/O PIOGGIA, L'EVENTO SARA' ANNULLATO E SLITTERA' AL PROSSIMO MESE )
Andiamo a scoprire e vedere da vicino la nostra Stella, fonte di calore e di vita, con le sue protuberanze, macchie e particolarità.
Il contributo per la mattinata è di 2€. ( per info e prenotazioni polaris.aap@gmail.com )
IN CASO DI METEO AVVERSO ( NUVOLOSITA' E/O PIOGGIA, L'EVENTO SARA' ANNULLATO E SLITTERA' AL PROSSIMO MESE )
sabato 26 marzo 2016
mercoledì 16 marzo 2016
VENERDI 18 MARZO Il risveglio della primavera
L’avvento della primavera ci porta la costellazione della Chioma di Berenice con
tutte le sue numerose galassie ed ammassi globulari: meritevoli sicuramente di
citazione la galassia Occhio Nero e l’ammasso globulare M53.
Alzando lo sguardo verso l’alto vedremo inoltre spiccare la costellazione del Grande
Carro o dell’Orsa Maggiore, dove potremo ammirare la doppia – doppia Algor e
Mizar.
La Galassia Occhio Nero
La Galassia Occhio Nero (anche nota come Galassia occhio del Diavolo, M 64 o NGC 4826).grande ammasso stellare della Chioma, o in alternativa 10° a nord della stella Vindemiatrix (ε Virginis). La galassia è al limite della visibilità con un binocolo 10x50 nelle notti più limpide e buie, mentre per iniziare a distinguere un traccia di struttura, come il nucleo brillante, occorre un telescopio amatoriale da 80mm di apertura; strumenti da 150mm sono sufficienti per mostrarla come una chiazza ovaleggiante di 9' x 5' di diametro, con un lato del nucleo oscurato al bordo da una banda oscura e un alone debole e di aspetto nebuloso.[1]

M64 può essere osservata con facilità da entrambi gli emisferi terrestri, grazie al fatto che la sua declinazione non è eccessivamente settentrionale; dalle regioni boreali è maggiormente osservabile e si presenta estremamente alto nel cielo nelle notti di primavera, mentre dall'emisfero australe resta sempre relativamente basso, ad eccezione delle aree prossime all'equatore, sebbene sia comunque visibile da tutte le aree abitate della Terra.[2] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra febbraio e agosto.
stelle doppie
La storia dell’osservazione delle stelle doppie inizia con un piccolo mistero, non tanto sulla prima stella doppia mai osservata, quanto su chi l’abbia scoperta. La quasi totalità dei testi di storia dell’astronomia attribuisce questa priorità a Giovanni Riccioli (1598-1671), religioso e astronomo italiano, famoso fra l’altro per aver pubblicato nel suo Almagestum Novum (1651) una mappa della Luna che, se non fu la prima, fu quella che stabilì la nomenclatura della topografia lunare tuttora in uso. Pare in realtà che nell’Almagestum Novum si riferisca semplicemente il fatto che la stella centrale della coda dell’Orsa Maggiore abbia un aspetto duplice rivelato dal telescopio.
Benedetto Castelli (Brescia 1577 – Roma 1644) è stato frate dell'ordine benedettino, e allievo a Firenze (dal 1611) di Galileo Galilei, col quale fu anche in corrispondenza. Fu tra i primi a divulgare le scoperte astronomiche esposte da Galileo nel Sidereus Nuncius ed è conosciuto come il primo osservatore della prima stella doppia scoperta, Mizar.
L’astronomo Paolo Maffei, nel suo “Al di là della Luna”, riporta invece che la prima stella doppia, Mizar appunto, fu scoperta il 7 gennaio 1617 da Benedetto Castelli, amico di Galileo, che a sua volta, dietro segnalazione dell’amico, la osservò una settima dopo
Benedetto Castelli (Brescia 1577 – Roma 1644) è stato frate dell'ordine benedettino, e allievo a Firenze (dal 1611) di Galileo Galilei, col quale fu anche in corrispondenza. Fu tra i primi a divulgare le scoperte astronomiche esposte da Galileo nel Sidereus Nuncius ed è conosciuto come il primo osservatore della prima stella doppia scoperta, Mizar.
L’astronomo Paolo Maffei, nel suo “Al di là della Luna”, riporta invece che la prima stella doppia, Mizar appunto, fu scoperta il 7 gennaio 1617 da Benedetto Castelli, amico di Galileo, che a sua volta, dietro segnalazione dell’amico, la osservò una settima dopo
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