M38 Quest'ammasso è uno dei più luminosi della costellazione; si individua quasi a metà strada fra le due stelle θ Aurigae e ι Aurigae, poco a nord di un ricchissimo campo stellare di fondo. È pure il più settentrionale fra gli ammassi brillanti dell'Auriga,[1] ed è visibile con facilità soprattutto dall'emisfero boreale, sebbene resti comunque visibile da quasi tutte le aree popolate della Terra.[2]
M38 si può scorgere anche con un piccolo binocolo, in cui appare come una chiazza chiara appena risolvibile, utilizzando la visione distolta; con un telescopioda 80mm già si risolve in stelle con facilità, mostrando diverse decine di componenti. Con un riflettore da 120-150mm si può arrivare a contare oltre cento stelle, disposte in molteplici concatenazioni, fra el quali una lunga sequenza di alcune decine di stelle disposte in senso est-ovest. In un 200mm le componenti visibili arrivano ad oltre duecento.
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L'ammasso è visibile anche con il più piccolo dei binocoli, e se il cielo è particolarmente nitido è pure al limite della visibilità ad occhio nudo. Un 10x50 già lo risolve in stelle, mentre con un 20x80 si osservano decine di stelle, tutte di colore azzurro. Strumenti più piccoli, come un 7x30, consentono invece una risoluzione parziale, lasciando nelle aree centrali una parte non risolta, di aspetto nebuloso.
M37, il più esteso degli ammassi dell'Auriga, è individuabile con facilità 5 gradi a SSW della stella θ Aurigae; si trova in un'area un po' più distaccata rispetto ai ricchi campi stellari del centro della costellazione, a pochi gradi dall'anticentro galattico.[4] Può essere osservato da entrambi gli emisferi, in tutte le aree popolate della Terra, sebbene il punto migliore per la sua osservazione sia l'emisfero boreale; dalla Penisola scandinava appare circumpolare, mentre dall'Antartide è sempre invisibile.[5]
L'ammasso, di magnitudine apparente 5,4, è visibile a occhio nudo in condizioni molto favorevoli. Un binocolo non mostra che una nebulosità apparentemente priva di stelle e dall'aspetto vagamente granuloso; al contrario, un telescopio da 114 mm permette di rivelare un notevole numero di componenti, che lo rende oggettivamente uno dei più begli ammassi aperti di quest'area di cielo: si nota sia la grande abbondanza di stelle (meglio ancora se lo strumento ha un'apertura di almeno 150mm) che il notevole contrasto di colori, dall'azzurro al rosso. Strumenti ancora più grandi permettono di studiare le diverse aree oscure dell'ammasso, che contrastano fortemente con vari gruppi di stelle brillanti......
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