Benvenuti sul blog di POLARIS, una nuova sezione costantemente aggiornata sulle iniziative del nostro gruppo e più in generale sui più rilevanti eventi astronomici che si verificheranno. Una pagina di attualità per condividere pensieri e rimanere in contatto diretto con noi.
domenica 5 gennaio 2014
DA NON DIMENTICARE!!!!! CORSO PER FAMIGLIE
Mercoledì 15/01/2014 -> Orientamento sotto la volta celeste e possibilità di visitare la collezione di meteoriti del Museo.
Mercoledì 22/01/2014 -> Il sistema Solare e i suoi pianeti
Mercoledì 29/01/2014 -> Le stelle
Mercoledì 05/02/2014 -> Osservazione al telescopio
E' previsto un contributo di 15€ a nucleo familiare ( massimo 4 persone, 5€ per ogni ulteriore persona ).
Il corso è a numero chiuso ed è necessaria la prenotazione.
Mercoledì 22/01/2014 -> Il sistema Solare e i suoi pianeti
Mercoledì 29/01/2014 -> Le stelle
Mercoledì 05/02/2014 -> Osservazione al telescopio
E' previsto un contributo di 15€ a nucleo familiare ( massimo 4 persone, 5€ per ogni ulteriore persona ).
Il corso è a numero chiuso ed è necessaria la prenotazione.
ammassi aperti nell'auriga
M38 Quest'ammasso è uno dei più luminosi della costellazione; si individua quasi a metà strada fra le due stelle θ Aurigae e ι Aurigae, poco a nord di un ricchissimo campo stellare di fondo. È pure il più settentrionale fra gli ammassi brillanti dell'Auriga,[1] ed è visibile con facilità soprattutto dall'emisfero boreale, sebbene resti comunque visibile da quasi tutte le aree popolate della Terra.[2]
M38 si può scorgere anche con un piccolo binocolo, in cui appare come una chiazza chiara appena risolvibile, utilizzando la visione distolta; con un telescopioda 80mm già si risolve in stelle con facilità, mostrando diverse decine di componenti. Con un riflettore da 120-150mm si può arrivare a contare oltre cento stelle, disposte in molteplici concatenazioni, fra el quali una lunga sequenza di alcune decine di stelle disposte in senso est-ovest. In un 200mm le componenti visibili arrivano ad oltre duecento.

L'ammasso è visibile anche con il più piccolo dei binocoli, e se il cielo è particolarmente nitido è pure al limite della visibilità ad occhio nudo. Un 10x50 già lo risolve in stelle, mentre con un 20x80 si osservano decine di stelle, tutte di colore azzurro. Strumenti più piccoli, come un 7x30, consentono invece una risoluzione parziale, lasciando nelle aree centrali una parte non risolta, di aspetto nebuloso.
M37, il più esteso degli ammassi dell'Auriga, è individuabile con facilità 5 gradi a SSW della stella θ Aurigae; si trova in un'area un po' più distaccata rispetto ai ricchi campi stellari del centro della costellazione, a pochi gradi dall'anticentro galattico.[4] Può essere osservato da entrambi gli emisferi, in tutte le aree popolate della Terra, sebbene il punto migliore per la sua osservazione sia l'emisfero boreale; dalla Penisola scandinava appare circumpolare, mentre dall'Antartide è sempre invisibile.[5]
L'ammasso, di magnitudine apparente 5,4, è visibile a occhio nudo in condizioni molto favorevoli. Un binocolo non mostra che una nebulosità apparentemente priva di stelle e dall'aspetto vagamente granuloso; al contrario, un telescopio da 114 mm permette di rivelare un notevole numero di componenti, che lo rende oggettivamente uno dei più begli ammassi aperti di quest'area di cielo: si nota sia la grande abbondanza di stelle (meglio ancora se lo strumento ha un'apertura di almeno 150mm) che il notevole contrasto di colori, dall'azzurro al rosso. Strumenti ancora più grandi permettono di studiare le diverse aree oscure dell'ammasso, che contrastano fortemente con vari gruppi di stelle brillanti......
Betelgeuse
Distante dalla Terra circa 640 anni luce, Betelgeuse è una supergigante rossa che vanta una luminosità ben 135mila volte superiore a quella del nostro Sole e una massa pari a 20 volte quella della nostra stella. Sebbene risulti certa la futura scomparsa di Betelgeuse, non tutti gli scienziati sembrano concordare sull’immediatezza di questo evento. Troppo complesso, asseriscono altri astronomi, calcolare con precisione il momento esatto di un tale “dramma celeste”. -
A parte la stranezza della situazione - un’incrollabile attesa di 56 anni, per completare il più lungo tentativo di suicidio mai realizzato - il disegno mette bene in luce l’immensità di questa stella. C’è una freccia che indica un minuscolo pallino, la Terra, sormontato dalla scritta "Our puny Earth!" (“La nostra minuscola Terra!”). Nel riquadro racchiuso nell'immagine è poi raffigurata Betelgeuse come una sorta d’immenso pallone che contiene completamente al suo interno il Sole e l’intera orbita della Terra, lasciando ancora molto spazio, fino a giungere probabilmente - nell’intenzione dell’artista - all’orbita di Marte.
Un proiettile in viaggio per 56 anni
Cominciamo da un’illustrazione presente in un libro del 1923, intitolato Hutchinson’s Splendour of the Heavens. A pagina 23 del primo dei due volumi di quest’opera è presente l’immagine riportata più sotto, accompagnata da una didascalia che, tradotta in italiano, precisa: "l’artista ha deliberatamente ignorato l’effetto della gravitazione, che renderebbe impossibile l’esperimento qui illustrato". Per fortuna che ci ha avvisato!
Osservando bene il disegno (occorre ingrandirlo per vedere i particolari), si nota un ragazzino che spara un colpo di fucile e un anziano che guarda nella direzione opposta e sta per essere colpito dal proiettile, dopo che questo ha percorso l’intera circonferenza della stella. La scritta sopra le figure dice che, se un ragazzino di 14 anni sparasse un colpo di fucile, il proiettile completerebbe un intero giro intorno a Betelgeuse non prima che lo sparatore avesse compiuto 70 anni.
A parte la stranezza della situazione - un’incrollabile attesa di 56 anni, per completare il più lungo tentativo di suicidio mai realizzato - il disegno mette bene in luce l’immensità di questa stella. C’è una freccia che indica un minuscolo pallino, la Terra, sormontato dalla scritta "Our puny Earth!" (“La nostra minuscola Terra!”). Nel riquadro racchiuso nell'immagine è poi raffigurata Betelgeuse come una sorta d’immenso pallone che contiene completamente al suo interno il Sole e l’intera orbita della Terra, lasciando ancora molto spazio, fino a giungere probabilmente - nell’intenzione dell’artista - all’orbita di Marte.
orione
Fra le costellazioni invernali già ben visibili c’è senza dubbio l’antica costellazione di Orione
La costellazione di Orione copre 594 gradi quadrati e contiene ben 120 stelle più brillanti della sesta magnitudine. Si tratta di una costellazione molto antica che fu citata da Omero nell’XI libro dell’Odissea. E’ una delle più belle e conosciute di tutto il firmamento . Contiene la famosa Nebulosa di Orione che rappresenta una vera e propria fabbrica di nuove stelle. E’ facile da rintracciare anche per l’allineamento perfetto delle tre stelle che formano la “Cintura”
Non ci sono dubbi che fra le grandi attrazioni della costellazione troviamo la stella Alfa Orionis, Betelgeuse
Non meno interessante è la stella Rigel (Beta Orionis), una supergigante bianco azzurra che fra le altre cose è la stella più luminosa della costellazione
La stella Gamma si chiama Bellatrix, di magnitudine 1,64, dista dalla Terra circa 250 anni luce. Si individua nella parte centrale della costellazione in corrispondenza della spalla destra del gigante Orione. Si trova a nord rispetto alla Cintura e ad ovest di Betelgeuse con la quale forma la base superiore della figura a forma di clessidra disegnata dalle stelle più brillanti della costellazione.
Le stelle Delta, Zeta e Epsilon (rispettivamente Mintaka, Alnitak e Alnilam) formano la famosa Cintura di Orione un asterismo che come dicevamo prima facilita molto nella ricerca di questo vero e proprio gigante del cielo.
Fra le altre meraviglie (e siamo solo all’inizio) della costellazione troviamo Theta Orionis il Trapezio, una delle stelle multiple più famose del cielo
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